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QUALI SONO I RISCHI DELL’LSD?

Gli effetti dell’LSD sono imprevedibili. Dipendono dalla quantità assunta, dall’umore e dalla personalità della persona oltre che dall’ambiente nel quale la droga viene usata. È come giocare ai dadi: una dirompente, innaturale euforia o una grave depressione paranoica.

Si possono inoltre sperimentare alterazioni eccessive nell’umore, di qualsiasi tipo, dalla “gioia” improvvisa al terrore intenso. La parte peggiore è che il consumatore di LSD non è più in grado di distinguere quali sensazioni vengano create dalla droga e quali siano parte della realtà. Alcune persone che fanno uso di LSD sperimentano una gioia immensa che erroneamente scambiano per “illuminazione”. Non solo si dissociano dalle loro normali attività, ma sentono anche l’impulso di assumerne ancora per sperimentare di nuovo la stessa sensazione. Altri, mentre usano l’LSD, sperimentano violenti, terrificanti pensieri e sensazioni, paura di perdere il controllo, paura di impazzire e di morire e disperazione. Una volta che un brutto “trip” è cominciato, spesso non c’è modo di fermarlo e può durare fino a ore. In effetti alcune persone non si sono mai ristabilite da una psicosi indotta dall’acido. Assunto in quantità sufficientemente elevate, l’LSD produce illusioni e allucinazioni visive. Il senso del tempo e la consapevolezza di sé cambiano. Grandezze e forme degli oggetti diventano distorte, così come i movimenti, colori e suoni. Persino il tatto e le normali sensazioni corporee diventano qualcosa di strano e bizzarro. Le sensazioni appaiono “accavallate”, dando al consumatore l’idea di sentire colori e di vedere suoni. Tali alterazioni possono essere spaventose e causare panico. La capacità di giudizio e il senso del pericolo si deteriorano. Un consumatore di LSD può arrivare a saltare da una finestra per “dare uno sguardo più da vicino” al suolo. Può rimanere lì seduto a godersi il tramonto, inconsapevole di trovarsi nel bel mezzo di un incrocio trafficato. Molte persone che fanno uso di LSD sperimentano dei flashback o il riaccendersi di trip da LSD, spesso senza alcun preavviso, anche molto tempo dopo averlo assunto. I brutti trip e i flashback sono solo una parte dei rischi che si corrono nell’assumere LSD. I consumatori di LSD possono manifestare psicosi di durata piuttosto lunga o grave depressione. Poiché l’LSD si accumula nel corpo, i consumatori sviluppano una tolleranza per la droga. In altre parole, i consumatori abituali devono prenderne una quantità sempre maggiore per raggiungere lo “sballo”. Il che crea effetti fisici ed aumenta il rischio di un brutto trip che potrebbe indurre alla psicosi. “All’età di 13 anni ho bevuto il mio primo drink e presto conobbi la marijuana. Poi mi trovai tra le mani l’LSD e ne divenni dipendente, mangiandone come fossero caramelle. “Una notte durante una festa ho perso conoscenza e mi sono risvegliata con la faccia sporca di sangue e vomito che mi usciva dalla bocca. Fu un miracolo se riuscii a svegliarmi e a ripulirmi. Salii in macchina, tremante, guidai fino a casa dei miei genitori. Mi arrampicai sul letto di mia madre e piansi. All’età di ventun’anni feci la mia prima riabilitazione”. - Donna" href="#footnote1_sfps9sd">1
  1. 1. paranoico: sospettoso, diffidente o speventato nei confronti delle altre persone.[/Fn]

    Di solito, i primi effetti dell’LSD vengono sperimenti minuti dopo l’assunzione della droga. Spesso le pupille si dilatano. La temperatura del corpo può salire o scendere, mentre la pressione sanguigna e il battito cardiaco possono aumentare o diminuire. Sudorazione o brividi sono comuni.

    I consumatori di LSD spesso sperimentano perdita di appetito, insonnia, labbra secche e tremori. Alterazioni visive sono tra gli effetti più comuni, la persona può fissarsi sull’intensità di determinati colori.

    Si possono inoltre sperimentare alterazioni eccessive nell’umore, di qualsiasi tipo, dalla “gioia” improvvisa al terrore intenso. La parte peggiore è che il consumatore di LSD non è più in grado di distinguere quali sensazioni vengano create dalla droga e quali siano parte della realtà.

    Alcune persone che fanno uso di LSD sperimentano una gioia immensa che erroneamente scambiano per “illuminazione”.

    Non solo si dissociano dalle loro normali attività, ma sentono anche l’impulso di assumerne ancora per sperimentare di nuovo la stessa sensazione. Altri, mentre usano l’LSD, sperimentano violenti, terrificanti pensieri e sensazioni, paura di perdere il controllo, paura di impazzire e di morire e disperazione. Una volta che un brutto “trip” è cominciato, spesso non c’è modo di fermarlo e può durare fino a ore. In effetti alcune persone non si sono mai ristabilite da una psicosi indotta dall’acido.

    Assunto in quantità sufficientemente elevate, l’LSD produce illusioni e allucinazioni visive. Il senso del tempo e la consapevolezza di sé cambiano. Grandezze e forme degli oggetti diventano distorte, così come i movimenti, colori e suoni. Persino il tatto e le normali sensazioni corporee diventano qualcosa di strano e bizzarro. Le sensazioni appaiono “accavallate”, dando al consumatore l’idea di sentire colori e di vedere suoni. Tali alterazioni possono essere spaventose e causare panico.

    La capacità di giudizio e il senso del pericolo si deteriorano. Un consumatore di LSD può arrivare a saltare da una finestra per “dare uno sguardo più da vicino” al suolo. Può rimanere lì seduto a godersi il tramonto, inconsapevole di trovarsi nel bel mezzo di un incrocio trafficato.

    Molte persone che fanno uso di LSD sperimentano dei flashback o il riaccendersi di trip da LSD, spesso senza alcun preavviso, anche molto tempo dopo averlo assunto.

    I brutti trip e i flashback sono solo una parte dei rischi che si corrono nell’assumere LSD. I consumatori di LSD possono manifestare psicosi di durata piuttosto lunga o grave depressione.

    Poiché l’LSD si accumula nel corpo, i consumatori sviluppano una tolleranza per la droga. In altre parole, i consumatori abituali devono prenderne una quantità sempre maggiore per raggiungere lo “sballo”. Il che crea effetti fisici ed aumenta il rischio di un brutto trip che potrebbe indurre alla psicosi.

    “All’età di 13 anni ho bevuto il mio primo drink e presto conobbi la marijuana. Poi mi trovai tra le mani l’LSD e ne divenni dipendente, mangiandone come fossero caramelle.

    “Una notte durante una festa ho perso conoscenza e mi sono risvegliata con la faccia sporca di sangue e vomito che mi usciva dalla bocca. Fu un miracolo se riuscii a svegliarmi e a ripulirmi. Salii in macchina, tremante, guidai fino a casa dei miei genitori. Mi arrampicai sul letto di mia madre e piansi.

    All’età di ventun’anni feci la mia prima riabilitazione”. - Donna